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Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur

Così commenta Tito Livio l’inconcludenza del potere romano di fronte alle mosse di Annibale, che avanza conquistando Sagunto mentre a Roma si parla e si discute: commento quanto mai attuale e non solo in riferimento al software di Intelligenza Artificiale più discusso degli ultimi anni.

Mentre discutiamo (per la precisione lo fa l’autorità garante per la privacy) se sia lecito oppure no, in quanto pericoloso, poter utilizzare ChatGPT in Italia, lo strumento di AI evolve addirittura in versione smartphone.

La democrazia economica o va al passo con quella politica oppure, come dimostrano il caso russo e cinese, non riesci mai a comprimerla del tutto.

Perché parlarne, forse per nostalgia di Stanley Kubrick?

Quando mi hanno descritto ChatGPT la prima volta ho pensato ai tanti lavoratori bancari che avrebbero affidato allo strumento di AI la redazione di un’istruttoria, con buona pace di Ivano Fossati e dell’ultima newsletter: veloce, scritta bene, persino il grande Federico Rampini, sul Corriere ha dovuto ammetterlo.

E probabilmente non ci stanno pensando solo gli addetti fidi, sempre pronti a segare il ramo sul quale sono seduti, ma i DG, i CEO, gli amministratori delegati.

Intanto un articolo del Corriere della Sera di oggi, 23 Aprile 2023, ci informa che nel turismo, ovvero nel settore che contribuisce al Pil per il 13%, fugge via il 30% del personale per la difficoltà a conciliare vita e turni di lavoro. Con stipendi che qua in Riviera ci sogniamo perché “abbiamo sempre fatto così” e dunque 63.000 euro lordi non bastano.

Ho l’impressione che non sia solo in discussione un fattore ESG (quello più delicato da maneggiare, la sustainability) ma qualcosa che viene ancora prima, il senso di quello che si fa. Quando nel 2009 detti vita al blog JohnMaynard non pensavo che “imprese, banche, persone” che ritenevo un bel sottotitolo, sarebbe diventato così importante: e, soprattutto, non pensavo che “persone” sarebbe stato compresso, messo in discussione, ripensato così tanto da farne un tag, “lavorare in banca”.

Potremmo sostituire a banca, bar, fabbrica, negozio, qualunque attività, anche se qui parliamo di banche. Che senso ha quello che facciamo diventa “la” domanda: e dunque anche per chi il nostro datore di lavoro, che deve decidere cosa fare da grande.

Che deve decidere di fare qualcosa, perché lo stipendio non basta più e Mina si accontentava dei fiori.

 

“Parla, fa’ qualcosa, sto morendo fa’ qualcosa, non lasciarmi andare fuori, sbatti qualche porta, mandami dei fiori anche se non sono morta, è importante anche un fiore solamente so che non hai colpa tua se la vita è quel che è e io credo ancora in te.”

(Mina, Fa’ qualcosa).