E così accade che mi chiami un amico, che lavora in una banca di prossimità,…
Primo maggio di lotta: per il significato
A parte che la religione è l’oppio dei popoli e altre cose che non commento perché si commentano da sole in quanto puramente ideologiche, il caro buon vecchio Carletto Marx, aveva visto giusto in molte cose. Certo non poteva prevedere né guerre, né la digitalizzazione e neppure la great resignation, ma sulla divisione del lavoro ci aveva visto giusto molto tempo fa, così come ci aveva visto giusto sul fatto che l’operaio produce un valore molto più elevato, appunto, un plusvalore, di quanto gli venga riconosciuto con il salario. E ci aveva visto giusto sull’alienazione che il lavoro in fabbrica (e non solo in fabbrica) produce.
Solo che nel frattempo è stato superato (a destra o a sinistra, decidete voi) da una borghesia tanto ottusa quanto vorace, in molte sue manifestazioni e in molti settori, compreso quello bancario.
E mi stupisce che proprio a Riccione, ora governata di nuovo da una giunta di sinistra ma per un decennio circa in mano al centro-destra, si sia pensato che forse i moderni operai dei servizi, gli stagionali, devono dormire, vivere, avere una vita anche fuori dell’hotel: così, pare, alcune pensioni o hotel dismessi saranno recuperati a tale scopo (va dato onore al senatore Agnelli quando concepì il Lingotto, inteso come quartiere operaio, giusto di fronte alla fabbrica).
Mieux vaut tard que jamais.
Ma nel frattempo piccoli capitalisti crescono, in Italia preferibilmente squattrinati, con soldi di banche e contributi pubblici e la loro concezione del lavoro non è molto cambiata rispetto a 30 o 50 anni fa: e rispondere che “abbiamo fatto sempre così, abbiamo fatto tutti così”, suona un po’ idiota. Lavorare in banca, lo abbiamo raccontato più volte, era una specie di empireo a parte degli altri lavori, dimostra come sia tenuto in scarso conto il fattore lavoro: la gente se ne va.
Giovedì c’è un convegno a Berlino cui parteciperò, proprio sulla regolamentazione finanziaria e i fattori ESG (environment, sustainability, governance) a cui le banche pensavano come a un elemento di valutazione del merito di credito molto, molto lontano.
E invece si è avvicinato così tanto che ti chiedi cosa farebbero molte delle imprese turistico-alberghiere, non solo qua in Riviera, se i criteri ESG fossero applicati veramente nella valutazione del merito di credito (per esempio a tutte le imprese che tengono lavoratori non in regola).
Nel frattempo il significato del lavoro che facciamo oltre a quello, ovvio, del nostro sostentamento, è un problema personale che riguarda ognuno di noi.
Perché sei tu, e solo tu, la mattina, che ti alzi per andare al lavoro.