E così accade che mi chiami un amico, che lavora in una banca di prossimità,…
Confutatis maledictis
Confutatis maledictis,
Flammis acribus addictis,
Flammis acribus addictis,
Flammis acribus addictis,
Voca me,
Voca me cum benedictus.(*)
E così, mentre qualche genio propone di multare chi usa le parole inglesi nella pubblica amministrazione (facendosi ridicolizzare dall’Accademia della Crusca e dimostrando di non aver mai visto un verbale ispettivo di Banca d’Italia) e l’AGCOM bandisce dal territorio nazionale Chat GPT, viene in mente la scena di un film memorabile, “2001 Odissea nello spazio”.
In quella scena, l’astronauta superstite della strage fatta da HAL 9000 (il computer di bordo costruito per non sbagliare mai e che ha ucciso quasi tutto l’equipaggio) dapprima chiede al computer stesso di farlo rientrare nell’astronave e poi, ricevutone un rifiuto, riesce comunque a re-introdursi nella capsula e lo disattiva.
La geniale capacità del regista Stanley Kubrick, che aveva immaginato la scena di una reciproca richiesta insoddisfatta tra uomo e macchina (o tra uomo e AI, se preferite), chiude la discussione facendo disattivare il computer, mentre quest’ultimo, pateticamente, implora di essere “chiamato tra i benedetti”, ovvero di essere lasciato in vita.
Non meno patetico il lavoratore e ancora più l’imprenditore che affida (solo) alle macchine la sua salvezza o, forse, un lavoro meno faticoso: il che, per carità, è legittimo, ma non meno pericoloso della circostanza di non poter rientrare da una passeggiata spaziale.
L’intelligenza artificiale mi aiuta, non sono io a servire lei: l’errore di prospettiva, diversamente, è gravissimo.
Qualche giorno fa un amico dirigente bancario mi confidava che nel suo Gruppo, uno dei primi dieci in Italia, il sistema informativo costerà più di 200 milioni, ma ancora non si vede la fine e, honestly, il tutto non funziona affatto.
Ovvero, mentre le società di software, anche quando sono “in house”, mostrano di essere come al solito autoreferenziali, il lavoro ne risulta intralciato, è più costoso, fa perdere tempo: la cooperazione è andata a farsi benedire da un pezzo, è la società di software che sa di cosa hai bisogno, non tu. Parliamone.
Peraltro, mentre tu invochi le fiamme dell’inferno per chi non ti fa lavorare bene, ti dimentichi che il primo che deve sapere quel che sta facendo sei tu, che il problema del senso e del significato è tuo, che la lealtà con la tua opera concreta, come si diceva qualche newsletter fa, è una questione che riguarda il perché ti alzi la mattina.
Faccio volentieri a meno di un software che può molestarmi, tanto è intelligente da provare pulsioni simili a quelle di una persona; ciò di cui non posso fare a meno è di avere un senso per quello che faccio, qualunque cosa sia.
BUONA PASQUA A TUTTI!
(*)
Condannati i maledetti,
tra vive fiamme reietti,
chiama me fra i benedetti.
Io ti supplico prostrato,
quasi cenere il cuore contrito,
nell’ora della fine stammi a lato.
Traduzione a cura di Manuela Colombo.