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Se nemmeno l’AI lavora, l’ignoranza naturale ha vinto (aspettando Godot).

 

Qualche tempo fa, ricorderete, si scherzava circa l’ignoranza naturale, in contrapposizione all’intelligenza artificiale, tirando le somme di un veloce survey fatto dal sottoscritto con amici e conoscenti introdotti ad alti livelli in banche grandi e piccole del Paese, circa l’avanzamento o meno (direi “l’arretramento”) dell’AI nei processi decisionali bancari, soprattutto in materia di credito.

Mi capita così di seguire processi dai quali ormai mi sono allontanato da almeno due anni, ma sui quali sono richiesto di pareri anziché di consulenze vere e proprie: mi stupisce, all’alba del 2025, che sia ancora la PEF o Pratica Elettronica di Fido a farla da padrone.

Invecchiare non è facile, bisogna farci i conti, avevi già una memoria selettiva quando eri giovane e pimpante, adesso la selezione la fanno le cellule che si distruggono da sole: tuttavia, dentro il tesoretto della memoria selettiva, alcune cose sono rimaste e una di queste è la PEF. Anzi, per la precisione, la frase che udii pronunciare, ormai più di venti anni fa da un responsabile dell’area credito che, dopo aver constatato l’inadeguatezza 

del processo del credito allora in vigore (scordatevi flussi di cassa e rendiconto finanziario, pensate ad indici di liquidità e a garanzie) mi disse, con granitica certezza: “Ma adesso con l’arrivo della PEF risolveremo tutto e tutti questi problemi ce li lasceremo alle spalle”. La selezione della memoria mi impedisce -per fortuna- di entrare in altri particolari, devo avere rimosso.

Nel frattempo, il culto idolatrico nei confronti della PEF è cresciuto, così come, paradossalmente, crescevano trucchi e sistemi più o meno ingegnosi per aggirarla. La PEF ti permette di concludere una pratica di fido senza mettere i dati che servono dentro? Mettiamo uno sbarramento per cui senza riempire il campo non si procede. La PEF non va avanti se non riempi un certo campo? Ci metti un asterisco o un qualsiasi altro carattere che accontenti la macchina (più stupida di quanto sembri) che così ti fa andare avanti. E via discorrendo…

Mi capita di parlare con qualche addetto all’area credito con cui ho conservato rapporti di amicizia e collaborazione professionale e mi dice: “Ah, ma adesso arriva la PEF 3!” riponendo una speranza che sento vibrare nella voce e che non mi sento di stroncare. Basta chiedere quando? e si capisce che qualcosa non funziona dalla risposta. A settembre, dopo l’estate, a dicembre, per la Befana, etc…

Solo due riflessioni: la prima, fin troppo facile riguarda l’autoreferenzialità delle società di software bancario, che lavorano senza avere mai visto una pratica di fido. Problema annoso, quasi come l’uso del congiuntivo da parte della maggior parte delle persone.
La seconda: la fallace speranza che l’intelligenza artificiale, senza offesa per la AI, giudichi al tuo posto e faccia una sintesi adeguata di quello che tu, analista privo di senno, non riesci a fare.

Così la colpa è sempre di qualcun altro, che non fa mai quello che dovrebbe fare, mentre tu ti ingegni (quello lo sai fare bene) ad evitare che il patrimonio netto di qualcuno risulti negativo.
Come il compianto Claudio Lolli, anche la notte di nozze non facendo nulla, aspettando Godot.